Editoria, tra passione e territorio: “Georgia e Svaneti, Gamarjoba”

Editoria, tra passione e territorio: “Georgia e Svaneti, Gamarjoba”

La Georgia e la sua natura incontaminata ma anche la sua cultura e le sue genti attraverso gli occhi di un gruppo di cicloturisti. Magicamente racchiusi nell’opera “GEORGIA E SVANETI GAMARJOBA” di Ferdinando Da Re.

Venerdì 29 maggio 2015 alle ore 20,30 a Villa Brenzoni Bassani di Sant’Ambrogio di Valpolicella (ex quartiere fieristico in viale del Marmo) è in programma il quarto evento della rassegna «Editoria, tra passione e territorio», organizzata dal Circolo Acli di Gargagnago in collaborazione con Damolgraf Editore e il Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella Assessorato alla Cultura e Manifestazioni.

Sotto i riflettori ci sarà «Georgia e Svaneti gamarjoba», opera del cicloturista Fernando Da Re. Disquisiranno sull’argomento l’autore del libro, il cicloturista Fernando Da Re; Massimo Spinamano direttore commerciale di Damolgraf Editore e l’antropologo Jacopo Miglioranzi.

Fernando Da Re illustrerà il viaggio vissuto in Georgia attraverso la forma del romanzo: durante il racconto le storie di diversi personaggi si intrecciano a vicenda, ravvivandolo di sfumature e di caratteri o di manifestazioni estemporanee con colpi di scena fino al finale con sorpresa. Il paesaggio riceve le migliori attenzioni dell’autore. Il linguaggio dell’autore assume la forma lirica non essendo sufficienti semplici parole per descrivere le emozioni che prova. A volte a prestito dai grandi le reinterpreta affidando al cuore di chi legge la necessità di darne significato. Il fascino di luoghi incontaminati, di zone di confine naturali ed etnografiche, il contatto con ruoli e metodi degli abitanti e con tradizioni ancora radicate pur nell’incontro della modernità, sono gemme pregiate. Il libro si avvale di una ricerca storica di documenti del 1700, di mappe del percorso e di numerose fotografie a colori.

Evento Facebook

ACQUISTA IL LIBRO!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

*

*