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Vicenza, 17 aprile 2024 – Siamo lieti di annunciare la presentazione del libro “La ragazza che ricamava le stelle” di Anna Maria Dal Pozzolo, un’opera che incanta con la sua trama e il suo fascino letterario.

Data e Ora: 19 aprile 2024, alle ore 18:00
Luogo: Spazio IOD di Elena Ester Accardo
Indirizzo: Contrà S. Barbara,6 – 36100 Vicenza (Piazza dei Signori)

In un viaggio attraverso le pagine di questo romanzo, i lettori saranno trasportati in un mondo magico dove la realtà si intreccia con la fantasia, e dove ogni parola è un filo prezioso nel ricamo di una storia indimenticabile.

Anna Maria Dal Pozzolo, autrice di talento dalla penna incantevole, sarà presente per condividere con il pubblico le ispirazioni e le emozioni che hanno dato vita a questo libro. Un’opportunità unica per incontrare l’autrice e scoprire i segreti che si celano dietro ogni pagina.

Vi invitiamo calorosamente a partecipare a questo evento speciale e a lasciarvi rapire dall’incanto di “La ragazza che ricamava le stelle”.

Dialogherà con l’autrice il giornalista Alessandro Scandale

Intrattenimento musicale e danza a cura di Fabrizia Luciani.

A seguire aperitivo conviviale.

Non mancate!

Ritratti dentro l’albero è un libro di brevi racconti tra fantasia, realtà, emozioni di vite sia datate che contemporanee.

Dedicato a chiunque ama viaggiare nella vita con fantasia, curiosità, passione.

Ritratti dentro l’albero è un libro di brevi racconti tra fantasia, realtà, emozioni di vite sia datate che contemporanee.

Dedicato a chiunque ama viaggiare nella vita con fantasia, curiosità, passione.

Domenica 17 dicembre 2023 alle ore 16:00 presso Villa Canaro – 46023 Gonzaga (MN), in occasione dell’evento “Magia di Natale in Villa”, l’autrice Anna Belledi presenterà i suoi tre libri editi da AltroMondo Editore, partendo dal primo Fragile sogno ingannevole per poi passare per L’amore innocente ai tempi del liceo fino ad arrivare alla sua ultima pubblicazione 

RITRATTI DENTRO L’ALBERO

Tutti i sabati dal 10 settembre 2022 dalle ore 11:30 alle 11:50 la casa editrice avrà uno spazio nel programma di Guido Bigotti “A tempo di sport” per la rubrica “Il segnalibro” su Kristall Radio Milano.

La punta del 15 ottobre 2022 vedrà la presenza di Paolo Tosini e Alessandro Bonet, autori della collana Chromo con il loro libro Tutti mentono edito proprio da Caosfera edizioni.

Per intervenire in diretta: whatsapp 331/7853555. Per ascoltare la puntata: fm. 96.2 streaming: www.kristallradio.it app. Dab+ Dab Plus – Canale 9D

Per tutti gli aggiornamenti seguite il sito di Kristall Radio e i profili ufficiali di Caosfera Edizioni su Facebook Instagram.

Mercoledì 16 giugno 2021 dalle 12.30 alle 13.30 le autrici Maria Gabriella e Maria Beatrice Anania, assieme alla fotografa Daniela Manili Pessina, saranno intervistate su RadioCiaoComo (frequenza 89.4) all’interno del programma “Conversescion”.

Presenteranno così la loro recente uscita:

Magiche stagioni

 

Splendidi scenari si susseguono, ciclici e instancabili, nel tempo. Coreografie uniche, inimitabili, scandiscono giorni, mesi, anni, contrassegnando tutta la nostra esistenza con la magia delle stagioni. Nel libro è presente una commistione di linguaggi espressivi diversi, in cui i testi narrativi e poetici dialogano con le illustrazioni pittoriche e le fotografie, in un connubio visivo suggestivo che invita a ristabilire il contatto con la natura, cui apparteniamo. Le illustrazioni, con i loro colori evocativi, traducono le parole scritte in immagini delicate, oniriche; gli scatti fotografici immortalano le emozioni di un raggio di luce riflesso sull’acqua, dei fili d’erba mossi dal vento, rendendoli eterni. Un libro per tutti, che invita a riscoprire la bellezza della ciclicità stagionale e a lasciarsene ammaliare.

UN ANGELO SENZ’ALI di Alberto Sala

È la vera storia di un ragazzo straordinario e geniale, sopraffino artista capace di profondissima umanità, prigioniero dell’emarginazione e della sofferenza alla quale è stato condannato dai suoi persecutori. L’omofobia è un cancro sociale che si nutre di ignoranza e si manifesta con violenza e odio. Questo è il racconto di chi ne è stato vittima.

Intervista all’autore su “Due minuti un libro”

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I proventi del libro verranno devoluti all’Associazione Piccolo Alan Onlus

Questo libro è un dialogo a due voci che si sofferma su tutte le tappe del big game: dalla tirannia dei nuovi Dei della finanza globale alle favole della buonanotte sul debito pubblico, dalla natura fasulla e menzognera del mito europeo alla struttura barocca e irrazionale della UE. Un giornalista interroga un avvocato-scrittore in un serrato botta e risposta, con un solo obiettivo: capire per salvarsi. Prefazione di Magdi Cristiano Allam.

Autori:  Vito Monaco – Francesco Carraro

Intervista a Francesco Carraro, autore di “KRISIKO. Sei un giocatore o una pedina? La via d’uscita nel grande gioco della crisi” per Editrice Il Torchio

Presentazione del libro presso l’Associazione Dante Alighieri in Prato della Valle il 19 febbraio 2016

Articolo su “Il giornale d’Italia”

Leggi l’articolo su “Il giornale d’Italia”

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Martedi 30 giugno 2015 alle 18 Federico Fabbri presenta il suo libro “Maledette ortensie”, ed. LuoghInteriori​ .
Lo scrittore fiorentino presenta il suo libro a Prato presso La libreria Mondadori – Opificio JM.

Ecco una breve intervista all’autore:

Da dove prende spunto per le trame dei suoi libri?

Solitamente è un’emozione che mi fornisce lo spunto per iniziare una storia. Penso a come mi sentirei se accadesse una determinata cosa e a come mi comporterei se mi trovassi in una particolare situazione. A volte può essere uno spunto banale a dare il via ad una riflessione che poi si porta dietro mille emozioni. Come nel caso di Maledette ortensie che è nato quasi per caso osservando in una giornata di pioggia un giardino pieno di quei grandi fiori: ricordo perfettamente la sensazione di malinconia che ha accompagnato quella visione e il parallelismo che immediatamente mi ha portato a creare il personaggio del protagonista di questa storia, malinconico come quelle ortensie rosa. Il resto, poi, è venuto da sé.

Quando scrive ha già in testa tutta la trama? Sa già come si dipanerà la storia, ne conosce già il finale?

Devo dire che lascio molto spazio all’improvvisazione, facendomi guidare più dalle sensazioni che non da un tracciato ben delineato. Mi piace scrivere storie intime, introspettive, dove le emozioni dei personaggi diventano protagoniste della narrazione: sono queste che costituiscono la struttura del libro, lo scheletro che sorregge il racconto. Nel caso di Maledette ortensie ho cercato in ogni modo di calarmi nei panni del personaggio lasciandomi guidare dall’istinto senza sapere esattamente dove questo mi avrebbe portato. L’evoluzione della storia ha seguito il mio stato d’animo e il finale che inaspettatamente ne è venuto fuori, ha sorpreso pure me, che all’inizio non sapevo come avrei concluso il romanzo; in realtà mi sto rendendo conto che ogni lettore dà una sua personale interpretazione dell’ultimo capitolo del libro, spesso assai diversa da quella che io ho immaginato scrivendolo ed è una cosa che mi lascia piacevolmente stupito, perché non pensavo che questo potesse accadere.

Ama mettere molti riferimenti al reale nelle sue storie?

Le mie storie affrontano tematiche comuni con cui ognuno di noi, per esperienza più o meno diretta, si è dovuto confrontare. Ma, come ho detto prima, quello che a me interessa è entrare nell’intimo dei personaggi per capire come la realtà che immagino incida sui loro comportamenti e sulle loro emozioni. Il reale, nel mio caso, è anche il pretesto per scoprire, attraverso i protagonisti della storia, qualcosa di più su me stesso.

Quanto sono autobiografici i suoi libri?

Direi poco, anche se alcuni lettori hanno pensato che Maledette ortensie fosse un romanzo autobiografico, forse per alcune immagini che coincidono con tratti della mia vita reale. Ma si tratta solo di piccoli riferimenti che mi hanno permesso di entrare più in sintonia con la storia, visto che per raccontare l’esperienza di un abbandono e le emozioni che tale evento può provocare, era necessario immaginare che una cosa del genere fosse accaduta davvero nella mia vita. Fortunatamente, la mia realtà è molto distante da quella del libro, tranne forse per la viscerale antipatia per le ortensie, che condivido con Marco, il protagonista del romanzo.

Quante ore al giorno scrive? Dove si mette? Quali cose aumentano la sua concentrazione e quali invece la distraggono?

Non ho tempi programmati per scrivere, anche se i giorni del fine settimana sono quelli in cui riesco a ritagliarmi un po’ di spazio in più da dedicare alla mia passione. In un angolo della sala da pranzo ho attrezzato una scrivania con computer e stampante: è quello il mio rifugio quando voglio scrivere. Preferisco farlo al mattino presto o nel primo pomeriggio, quando in casa c’è più tranquillità: accendo, anche in pieno giorno, la piccola lampada da tavolo gialla che mi ha accompagnato in tutti i traslochi fin qui fatti, infilo gli auricolari e faccio girare a ripetizione sempre la solita playlist, composta da una ventina di brani selezionati che mi aiutano a isolare i rumori di fondo tipici di un condominio di città e, al tempo stesso, a lasciare liberi i pensieri. In questo modo riesco a scrivere anche per diverse ore di seguito, o almeno fino a quando l’ispirazione non mi abbandona.

Parla di ciò che sta scrivendo con i suoi familiari?

Per Maledette ortensie non è accaduto: ho fatto leggere a mia moglie e mia figlia il libro solo dopo averlo completato. Diversamente, per il nuovo romanzo a cui sto lavorando, ho voluto condividere sia i confini della storia che anche alcune idee su come sviluppare i personaggi, anche perché sono state loro, le donne della mia vita, non troppo soddisfatte del finale di Maledette ortensie, a convincermi della necessità di far sì che i molti interrogativi lasciati aperti nel libro trovassero una spiegazione.

Scrive volentieri in solitudine?

Sì, assolutamente. Io scrivo prima di tutto per me stesso: è un modo per essere sincero fino in fondo, senza alcun filtro e senza reticenze. Un modo per guardarsi allo specchio e scoprire cose di sé altrimenti invisibili: ogni invasione di questo spazio intimo è un’occasione di distrazione che allontana dall’obiettivo. Sono convinto che la solitudine sia un ingrediente fondamentale per affrontare questo percorso.

Ha dei consigli da dare a chi inizia a scrivere?

No, non mi sento di dare consigli, non ho l’esperienza per farlo; casomai vorrei riceverne io di nuovi. Il primo che ho ricevuto è stato quello di un addetto ai lavori che, senza neppure aver aperto il mio libro, ha detto che in giro ci sono troppi scrittori e troppo pochi lettori: l’ho preso per un incoraggiamento ad andare avanti, pur consapevole che, nella realtà, era una invito a lasciar perdere. A chi inizia a scrivere, quindi, do solo un suggerimento: non arrendetevi  e date vita alle vostre storie, perché non c’è emozione più grande del poter condividere con i lettori quelle pagine che raccontano di voi, del vostro cuore, delle vostre emozioni. Per me è stato così e mi auguro possa esserlo anche per chi, come me, ci crede fino in fondo.