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Questo libro ci ricorda l’amore che dura, l’amore che lascia un segno. Il padre dell’autrice coniuga in sé due animi, a partire dai nomi di battesimo: Antonio, di derivazione religiosa, e Menotti, voluto dal nonno garibaldino; nel corso della sua vita, e soprattutto della Seconda Guerra Mondiale, egli avrà modo di fare onore a entrambi. Medico e filosofo, studioso di antropologia, Menotti lascia in chi lo circonda un segno profondo, soprattutto nella figlia Gabriella che ha raccolto qui le sue memorie.
Gabriella Nardi nasce a Roma nel 1939, ma dal 1943 vive a Firenze. Dopo la guerra si diploma al Liceo Artistico Statale L. B. Alberti ed espone le proprie opere in mostre collettive, ma alla pittura preferisce scrivere. Ha lavorato nell’ambito della moda spostandosi tra Milano e Firenze; viaggia molto per diletto e lavoro, sia in Italia che all’estero. Di recente ha completato gli studi di Scienze Religiose presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale a Firenze.
Stefano – :
Un romanzo misto ad un racconto puramente personale, tanti sono i punti di vista che possono essere presi in considerazione per interpretare il testo. Ne consiglierei la lettura.