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«Da una parte la mia autorealizzazione, dall’altra l’abbandonarmi alla bufera infernale della passione. Nulla sembrava farmi sentire più viva del sesso. Soltanto in quegl’inferi di lussuria mi sentivo davvero libera da ogni fardello della vita e perdonata da ogni errore.»
Tratto da una storia vera: la mia. Fatta di occasioni sciupate, decisioni affrettate e azzardi.
Un fulgente Brasile all’alba del secondo millennio è il posto scelto da Marianna (una designer quarantenne), per mollare un’Italia complicata e partire, perché si sa, cambiare posto dove vivere è un po’ come rinascere. Sono con lei il compagno convivente e un figlio nel pieno dell’adolescenza avuto dal precedente matrimonio. Sarà pronta “Mary” a incassare i duri colpi di quella realtà nascosta agli occhi di un turista? L’autoaffermazione è sfuggevole, tenuta in scacco da una dissennata ricerca della perfezione estetica e i comportamenti autodistruttivi di un’ipersessualità latente rischiano di prendere il sopravvento sulla sua capacità di scelta.
Un viaggio intenso, ricco di svolte e colpi di scena, carnalità e introspezione, alla scoperta del vero senso dell’esistenza.
Mariangela Gandini nasce nel 1966 a Bassano del Grappa (VI) ma coltiva da sempre il desiderio di vivere in una grande città. Nel 2006 si trasferisce in Brasile dove prosegue il suo percorso professionale come designer di moda e arredo interni. Rientrerà in Italia definitivamente soltanto dopo due anni. Dall’esperienza burrascosa in quel Paese dai forti contrasti nasce la sua esigenza di mettersi alla prova come scrittrice.
Angelica – :
Mi sono ritrovata molto in questo libro, la costante insoddisfazione del mio stato di bellezza, il non sentirmi mai all’altezza, il non vedermi mai bella.. Papaya e Babylonia mi ha fatto riflettere molto, mi ha fatto capire che la vera bellezza resterà sempre quella interiore e che non esisterà mai la perfezione . Arriveró ad un punto della mia vita nel quale mi accetteró e mi amerò per ciò che sono…infondo anche la più bella del mondo avrà sempre delle grandi insicurezze.
Marta – :
Un libro che ho “divorato”. Il linguaggio semplice, e le descrizioni dettagliate ti catapultano nei posti descritti, e fanno vivere le medesime sensazioni. Ho lasciato la lettura quando mancavano una 50ina di pagine, mi rattristava doverlo finire!