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R., un giovane giornalista di cui non conosciamo il vero nome, viene indagato dalla polizia per l’omicidio di Ottaviano Colombi, stravagante professore politicamente scorretto. Per dimostrare la sua presunta innocenza, R. inizia a investigare in collaborazione con Olivia, perturbante figlia del professore defunto. In una Milano misteriosa, però, i delitti continuano e ciò che li accomuna è un tatuaggio a forma di spirale presente in tutte le vittime. Dopo diverse peripezie, R. scopre l’esistenza di un’impenetrabile società segreta che affonda le sue radici in un lontano passato. Ormai braccato dalla polizia, il protagonista prova a sventare l’attentato ordito dalla “Spirale”: un ordigno sta per sventrare il centro di Milano, sulla linea gialla del metrò…
Samuele Mei nasce a Varese e trascorre l’infanzia in Valceresio. Si laurea in Lettere Moderne all’Università degli Studi a Milano e dopo una breve esperienza giornalistica in collaborazione con Fulvio Collovati intraprende la carriera di insegnante di Lettere nei licei. Assiduo lettore sin da bambino, adora Dostoevskij, la storia antica e la letteratura latina; coltiva da più di vent’anni la passione per la scrittura, lo sport e il cinema.
Guido – :
Metrò Giallo è un libro particolare, non segue infatti un filo logico ma predilige la costruzione di una tortuosa ragnatela fatta di intrighi e misteri.
Il testo è ambientato in una Milano misteriosa in cui il protagonista viene accusato di omicidio, un’accusa che appare del tutto ingiusta.
Forte della sua innocenza, l’uomo da inizio a un percorso investigativo che lo porterà a scoprire dei risvolti oscuri celati dalla città. Vi siete chiesti perché la copertina del libro ha una spirale? Beh, per scoprirlo è necessario leggere il libro!
Si dice che non è tutto oro quello che luccica e il protagonista lo sa bene, neanche gli affetti più fidati sono esattamente ciò che sembrano.
Il libro è interessante, ha una trama che sembra essere tutto sommato una buona base per un thriller. L’unica pecca è che i troppi salti temporali disorientano il lettore, era forse preferibile una maggiore linearità narrativa.
comunque consiglio di leggerlo.