La strada che ci aspetta
In una società sempre più “liquida”, in cui si tende a uniformarsi e associarsi per sentirsi protetti, forti, moderni e realizzati, si svolgono le vicende del romanzo, avvenute tra l’Italia e l’Afghanistan nell’arco di alcuni mesi del 2008. È un intreccio tra storia e fantasia.
I protagonisti principali, catturati da tematiche di tipo psicologico, esistenziale, sociale, politico, sono obbligati a fare scelte determinanti, travolgenti e alcune volte lontane dalla loro volontà. È il caso di Patrizia e Mario, che decidono di vivere la dura realtà di una guerra senza fine in Afghanistan e si lasciano coinvolgere dalle sofferenze del popolo e da chi combatte a prescindere dal suo orientamento politico. I due restano affascinati da chi sogna un futuro possibile e migliore come il principe Munir o il professore Maysarah o Hamida Barmaki, e infine, sconvolti dalle storie che vivono in quel Paese così lontano dalla loro realtà geografica e umana, si stringono commossi l’uno all’altra per sopravvivere e scoprono che un nuovo sentimento li lega.
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