“Gli incantatori di serpenti”, dell’autore Simon Smeraldo, edito per la casa editrice Caosfera, na raccolta di racconti ispirati in buona parte agli Arcani Maggiori dei Tarocchi e in parte alla visione alchemica della vita. Il libro verrà presentato giovedì 2 marzo 2017 alle ore 20.30 presso la Libreria Scienza dei Magi a Modena (viale Storchi 339/341).
Storie che raccontano uno squarcio su realtà definite “altre”, che sempre vanno a insistere sul coinvolgimento della psiche con mondi paralleli, dove i protagonisti come in una sorta di percorso onirico si trovano stretti nel dilemma tra vita ordinaria e impresa straordinaria, tra quieto vivere e slanci di conquista di vette lontane. Storie in bilico tra spunti di lirismo assoluto e pastoso umorismo, tra profonde meditazioni e scanzonata allegria.
Questa raccolta di racconti, dai toni ora marcati ora sinuosi, corposi o delicati, tragici o giocosi, copre un vasto territorio borderline della coscienza, scambiando spesso i ruoli tra quella che comunemente viene definita – con molta approssimazione – “realtà” e un altro sentire, un altro esperire. In sostanza si tratta della presenza di mondi “altri” sempre presenti attorno a noi, senza che, il più delle volte, ce ne accorgiamo: quel “nessun dove” reso celebre da Samuel Butler nel suo paradigmatico racconto Return to Erewhon.
Un “nessun dove” che paradossalmente si svela – nel libro di Simon Smeraldo – in un avvicendamento serrato di luoghi geografici e tempi cronologici, senza mai concedere spazio alla pedanteria dei dettagli. Situazioni lontanissime e diversissime tra loro, eppure legate da un comun denominatore: l’intervento dell’imprevedibile imprevisto, l’affacciarsi di un’altra dimensione di pensiero (o meglio dell’essere) sulla nostra. Un fattore che spesso, se non sempre, interviene in modo risolutivo e finalistico nelle vicende dei protagonisti di questi racconti. Siano essi avventurieri di professione o funzionari di stato, imperatori o papi, donzelle virtuose o donne navigate, il calarsi nella loro realtà di un elemento non facilmente catalogabile secondo i parametri della razionalità testimonia a ciascuno di loro il senso lontano/vicino di altre presenze, altre oggettività che non la nostra.
Il personaggio principale del racconto incontrerà di volta in volta in loro un alleato formidabile oppure la sua inevitabile nemesi, comprendendo che il limite sottile che separa noi da un altro mondo è troppo labile per non valicarlo quando serve: e che le presenze, da lui stesso evocate anche senza volerlo – poiché in fin dei conti risiedono in lui stesso – possono entrare a far parte, in qualsiasi momento, della vita quotidiana….con risultati sempre e comunque sorprendenti, nel bene come nel male.
Dalla Francia del Medioevo alla Louisiana dei tempi presenti, dalla lontana epoca del disfacimento dell’impero romano all’atmosfera romantica della Germania ottocentesca, dalla Svizzera moderna alla Roma rinascimentale, la narrazione si snoda attraverso tutta una serie di ambientazioni e vicende i cui interpreti non sono mai personaggi in cerca d’autore, bensì dei capolavori umani in corso d’opera, pronti a trasformarsi nell’archetipo che a loro corrisponde quando la voce dell’anima chiama. E non c’è remissione: o la si segue o si sparisce dalla scena, cancellati dall’oblio perpetuo di ciò che “avrebbe potuto essere” ma mai è stato.
Simon Smeraldo è nato a Reggio Emilia, frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia a Firenze con indirizzo psicologico, per poi approdare nel mondo del teatro d’avanguardia. Collabora poi con un’organizzazione umanitaria con la quale ha vissuto svariati anni in America Latina e nel Sud Est Asiatico, svolgendo mansioni di traduzione e interpretariato, contribuendo anche alla produzione e diffusione di pubblicazioni e supporti audio-video educativi per l’infanzia e spettacoli musicali. Terminata questa esperienza, si è dedicato alla scrittura, pubblicando un romanzo a sfondo storico-esoterico incentrato sulla figura di Pitagora. Vive a Gubbio, in Umbria.
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